martedì 30 novembre 2010

Quartiere Monti, nuove immagini

Il quartiere Monti mi è tanto piaciuto, che voglio mostrarvi altre immagini.
                                                                                                     
 In alto la "Bottega della Cioccolata" e "Dolce e non solo", a via Leonina. A fianco uno dei negozi di antiquariato a Via Panisperna.

La piazzetta che si apre alla confluenza fra via dei Serpenti e via del Boschetto. Di fronte negozi di frutta e verdura, piccoli bar e artigiani. Andateci, è per chi cerca una Roma meno caotica e più suggestiva.

lunedì 29 novembre 2010

A passeggio per il rione Monti


Se avete voglia di gironzolare per Roma e vivere un po’
di atmosfera, vi consiglio un giro nel quartiere Monti. Venendo da piazza Venezia scendete con l’autobus  che porta alla Stazione Termini alla fermata del Palazzo delle Esposizioni e sulla vostra destra inizierà via dei Serpenti. Non lasciatevi influenzare dalla vista del Colosseo che vi farà l’occhiolino laggiù in fondo in fondo a e concentratevi su queste stradine. L’itinerario che vi propongo tocca via Leonina, via Panisperna e via Boschetto per ritornare su via Nazionale. Ma questo
breve giro vi lascerà altamente soddisfatti. Il quartiere 
è pieno di localini, vinoteche, p.es: Al vino al vino in 
via dei Serpenti 19, e di negozi di abiti e arredamento 
Vintage: Pifebo in via dei Serpenti 141, Pulp in via del Boschetto 140, God save the Look invia Panisperna  227a .
    Nella stessa via trovate svariati negozi di Antiquariato  e     Gallerie d’Arte e alla confluenza di via del Boschetto con via   dei Serpenti si apre una piazzetta che ricorda quelle dei borghi, con il fruttivendolo, il baretto con una bella pergola, un ristorantino e negozi artigianali.
 Da lì un profumo intenso di pasticceria e cioccolato mi ha guidato, seguendo la traccia come un esperto segugio, nella strada parallela. Due, ben due Chocolaterie, una più invitante dell’altra, si affacciano su via Leonina. La Bottega della Cioccolata, via Leonina 82, e Dolce e non solo, a fianco, al numero 80.
Proseguendo per via Leonina, al numero 18 incontrerete Ciuri-ciuri, pasticceria rosticceria siciliana, dove perderete almeno 10 minuti per andare per esclusione nel vostro ordinativo. Qui non si tratta di scegliere cosa volete, ma di riuscire a eliminare quello a cui riuscite a rinunciare, almeno per la prima volta…Al mezzanino c’è una saletta dove  è possibile sedersi per degustare in santa pace il vostro bottino, siano essi  cassatine, gelati, sfincioni o arancini. Un po´più avanti sulla via c’è un altro negozio 2 Hand, più che altro Jeans e camicie maschili, senza annata, però! Le botteghe degli artigiani riportano a tempi antichi,  con i laboratori di  falegnameria, negozi di  corniciai e di artigianato, benché un tocco moderno lo dia anche un laboratorio di oggetti in vetro realizzati in termo-fusione, da Domenico Passagrilli, via del Boschetto 94, dove è possibile anche frequentare un corso per imparare la tecnica. E se avete resistito a fare sosta nei ristorantini della via e volete  provare un ristorante speciale, visitate l’Open Colonna dello chef stellato Antonello Colonna, al Palazzo delle Esposizioni in via Nazionale.  Se è un giorno feriale siete fortunati, perché dal martedì al venerdì è possibile provare un a proposta di primi o secondi a 15 Euro, in un ristorante in genere molto, molto più caro. Al momento c’è una bella mostra sulle civiltà precolombiane in Messico e badate l’ingresso è laterale, su via Milano.

martedì 23 novembre 2010

Dove si va a cena stasera?

Si è appena conclusa la prima edizione del  Rome Restaurant  Week, organizzata dal  Dining City Italy  in collaborazione con American Express, i Marchesi di Frescobaldi, Acqua Filette e Radio Antenna1, e tesa a far conoscere 52 ristoranti della capitale a un pubblico di interessati del buon cibo, offrendo serate  con cena di tre portate a 25 euro, (salvo qualche eccezione più illustre a un prezzo più alto) ambiente elegante e suggestivo incluso. Per me che sono nuova di Roma e come corollario del mio master  di comunicazione e giornalismo enogastronomico al Gambero Rosso c`è anche la conoscenza  dei buoni locali di Roma, l’occasione giusta per provare, conoscere e sperimentare, senza troppi rischi per il portafoglio. Purtroppo ho cercato inutilmente nella lista delle proposte  la Pergola o il Pagliaccio, e anche il problema di un/a complice-accompagnatore/trice si è evidenziata come un po’ difficile. Non ho problemi ad andare al ristorante anche da sola quando sono on tour, ma per giudicare una buona serata al ristorante è gioco forza essere da due in su.
Purtroppo nella lista dei ristoranti disponibili, i più interessanti erano già prenotati tutti i giorni della settimana, però qualche spazietto interessante lo ho finalmente trovato. Così martedì, accompagnata da un compiacente compagno del master abbiamo visitato il Larys, e due giorni dopo il Gaetano Costa Restaurant. Impressioni: Il Larys è un bell’ambiente chiaro e elegante, servizio gentile, ma molto, molto lento: è vero che quando si va al ristorante non si mangia mordi e fuggi, ma dopo venti minuti di attesa si diventa un po’ impazienti. Non c’era scelta libera dalla carta, ma limitata a un menu “Restaurant Week” che rappresentava la normale offerta dell’ora di  pranzo.  Oddio, buono era buono, non c’è niente da obiettare.
Tutt’altra cosa il Gaetano Costa Restaurant, molto attenta  l’accoglienza, mi hanno perfino prestato per tutto il tempo gli occhiali di un loro dipendente per leggere il menu e vedere bene quello che mangiavo, chissà cosa ha potuto fare lui nel frattempo!
A differenza del Larys, da Gaetano Costa abbiamo potuto liberamente scegliere dalla Carta e era divertente vedere preparare i nostri piatti grazie ad una cucina a vista e stabilire che lo chef sembrava abbastanza rilassato, (ha anche sorriso due volte, per la sua brigata o per noi, suo pubblico?) e l’attesa non l’abbiamo neanche notata, perché coccolati da vari salutini dalla cucina fra portata e portata. Poiché con il mio accompagnatore abbiamo scelto portate differenti, tra queste e gli amuse-bouche  dalla cucina abbiamo avuto la possibilità di spaziare a ampio raggio sulle offerte della casa. A fine pasto, concluso alla grande con una verticale al cioccolato, (Gaetano Costa nasce come pasticcere), lo chef ha avuto tempo per scambiare un paio di chiacchere con noi, che sono diventate quattro quando abbiamo stabilito che siamo ambedue campani. Bilanci: è un ottimo modo per spaziare nel panorama della gastronomia romana, c`è il gioco del  provare locali e il prezzo certamente alletta e invoglia.



È naturale che se ci si trova bene si ritorni e si consigli, anche se il prezzo a cena è usualmente più alto, ma per una serata che appaga si è disposti a spendere di più.
 Il fatto che non tutti i ristoranti di rango abbiano aderito alla manifestazione può dipendere dal fatto che ristoranti sempre pieni anche a prezzi più elevati non hanno bisogno di clienti che si pongano il problema di quanto alto sia il conto. Anzi, a giudizio del mio accompagnatore del martedì, un pubblico che si pone dei limiti di budget non è il loro target e quindi meglio per loro perderli che trovarli.  Io che sono più moderata penso che di questi tempi è una buona mossa per far nascere il desiderio  di una serata che valga il prezzo richiesto e attiri i possibili clienti di domani.
 In ogni caso la Pergola o la Rosetta non c’erano, con mio sommo dispiacere  e di quello di centinaia di altri foodies romani. Una speranza è la promessa di ripetere la “Restaurant Week” il prossimo aprile e di estendere l’offerta anche a Milano.
Quali sono state le esperienze e le conclusioni di altri pellegrini di questo viaggio di esplorazione?
Sarei interessata a saperlo e ancor di più, chi ha voglia di provare nuovi e vecchi locali con me? Da due in su c`è piu gusto a scoprire il gusto!